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PROGRAMMA 2024-2028
Crediamo nella nella nostra regione
e vogliamo farla rivivere. Ci adoperiamo nel valorizzarla mettendo davanti il
bene collettivo e l’interesse dei residenti.
Regione da fare rivivere: vogliamo riportare vita nel nostro Comune favorendo i residenti e
allungando i tempi di permanenza nelle case secondarie.
I principali attori da sostenere
sono: chi produce offerta artigianale, turistica,
ricreativa, culturale, paesaggistica, alimentare, ittica, animazione.
Residenti: contenere il costo della vita. Stoppare la crescita di tasse e
balzelli. Aiutare giovani e anziani. Giovani: rendere facilmente
raggiungibile e in autonomia il centro sportivo attraverso la ciclopedonale. Insistere
per un collegamento bus tra Quartino Riazzino. Concedere nei regolamenti più
spazio alle loro esigenze. Anziani: Creare ulteriore possibilità
di muoversi dolcemente facendo esercizio quotidiano. Sostenere i principali
servizi. Creare e sviluppare spazi di rinfresco fruibili per i periodi di
calura dove possano trovare sollievo e luogo di incontro.
Infrastruttura: Abbiamo accumulato ritardi a livello di infrastrutture.
Completare da Quartino sino a Dirinella il percorso ciclopedonale. Collegare trasversalmente
la collina con più ponti tibetani assicurando tempi di spostamento comodi,
utili e rapidi anche tra le frazioni di collina. Colmare la cronica carenza di
posteggi. Chi risiede da noi deve poter arrivare anche in auto ma poi
dimenticarla e muoversi in tempi brevi e comodi a piedi, in bici e con i mezzi
pubblici. Per gestire al meglio il nostro vasto territorio promuovere strade a
scopo forestale e agricolo. Continuare ad opporsi alle semaforizzazioni che
rendono i nostri conducenti passivi e li privano di utile esercizio (ci
rincoglioniscono 😊). Luserte necessita della riapertura del sottopasso almeno per
servire la mobilità lenta.
Mobilità: migliorare i collegamenti verso l’altra sponda (navigazione e
bus). Assicurare un nuovo collegamento pubblico su gomma, rapido e regolare tra
Quartino e Riazzino. Contenere il più possibile il traffico di transito privato
e commerciale (chiudere la dogana commerciale agli inerti). Sostenere e
calibrare l’attuale potenziamento di mobilità pubblica utilizzando anche quella
su rotaia. Sviluppare l’effetto alptransit. Non contrapporre mobilità pubblica
a quella privata. Creare più spazi per le fermate bus fuori dall’asse stradale.
Postazioni bikesharing da realizzare anche nelle frazioni a lago. Il bus dovrà
muoversi sulla strada principale già dalla rotonda di Quartino in direzione di
Cadenazzo servendo meglio e in modo sicuro anche Cadepezzo.
Paesaggio e servizi: sostenere chi crea paesaggio (gli attori sono giardinieri, vivaista, afor, contadini, privati ). La riva bianca del nostro lago va valorizzata, pulendola e strutturandola. I nostri bagnispiaggia vanno sviluppati coinvolgendo i gestori, puntando ad allungare la stagione turistica e il relativo servizio. Il Parco del Piano di Magadino e la zona Bolle fruibili ai nostri abitanti, su misura per le esigenze dei residenti e dei nostri contadini. Distinguersi nell’alimentare con tipicità che rappresentano il collegamento tra paesaggio e tavola collaborando con i negozi di paese. Salvaguardare ed essere coscienti del valore dei pochi terreni pianeggianti ancora presenti da Magadino in giu.
Amministrazione comunale: Il personale del Comune va motivato e ben organizzato erogando servizi
di vicinanza alla popolazione. La squadra degli operai comunali è stata
centralizzata a Quartino mentre la maggior parte dei terreni e sentieri
difficili da gestire si trovano sulla collina che si affaccia sul lago. Siamo
ad un livello di distanza dal territorio dove addirittura non lo si conosce più
nel dettaglio per poi poterlo gestire. L’organizzazione va modificata. Creare
la figura dell’operaio di prossimità/di frazione dovrebbe giovare ad una
migliore gestione di vicinanza alle esigenze delle frazioni. Il servizio
scolastico è fondamentale anche nell’attrattività e vitalità delle frazioni e
l’offerta e qualità vanno tenute elevate. La scuola dell’infanzia di Gerra
andrà riaperta nell’interesse dell’intero Comune e della sua sostenibilità finanziaria
considerata la già elevata qualità della struttura e degli spazi adiacenti.
L’alimentazione dei nostri figli non può essere oggetto di risparmi e
speculazioni!
Il progetto porto: siamo in un vicolo cieco. I tempi per renderlo operativo
continuano a slittare sforando i 10 anni di ritardi. Le promesse di ricadute
positive sul Comune al momento si palesano con voluminose uscite per interessi
e a opera conclusa anche per ammortamenti, pesando sulle finanze pubbliche e
limitando la capacità di investimenti del Comune. Si è fatto di tutto per
trascinare l’opera ad un punto di non ritorno eludendo i diritti popolari. Non
si può più toranre indietro. Non ci hanno ascoltati. Una corretta informazione
alla popolazione e il rispetto delle leggi va preteso. L’opera va conclusa e le
responsabilità del maggiore costo andranno chiarite. Il Comune non può
sobbarcarsi tutti questi costi e men che meno dovrà aumentare il moltiplicatore
d’imposta.
I Candidati Per Gambarogno e Sezione UDC Gambarogno salutano. Chi avesse altri temi da inserire e/o chi vuole sostenerci è benvenuto.
CCP 15-243907-4 IBAN CH79 0900 0000 1524 3907 4
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Mobilità
in Ticino
Le grandi città
storiche svizzere possono godere di un’importante offerta di mobilità pubblica
grazie alla forte concentrazione di abitanti in uno spazio relativamente
piccolo e ben organizzato. Il peso, l’influenza delle grandi città nel processo
politico e mediatico è spesso decisivo su mode e posizioni politiche del paese.
Stiamo attenti però che modelli di offerta pubblica esistenti nelle grandi città
non sono adattabili ad altre realtà. Nella periferia è meglio restare lontano
da mode e rimanere con i piedi per terra. In Ticino si sostiene un’importante offerta di
trasporto pubblico. Il nostro territorio non ha le caratteristiche di una città.
Abbiamo almeno sette vallate di grosse dimensioni. Se poi raggiungiamo un punto
di vista ci rendiamo conto che le abitazioni sono sorte ovunque. In pianura, in
collina, sulle rive dei laghi... Storicamente la disposizione dei nuclei
abitati ticinesi è il risultato dell’esistenza di ben 241 Comuni. Per non
parlare poi delle zone commerciali, artigianali e industriali. Il tutto per un’entità
numerica cantonale di abitanti molto contenuta. Raccordare efficacemente attraverso
il trasporto pubblico tutte queste strutture esistenti e disperse nel
territorio è un’impresa da capogiro. È chiaro che in un tale contesto
territoriale insediativo il trasporto pubblico presenta importanti limiti e il
trasporto privato è e rimarrà centrale. Nonostante una situazione chiara, limpida
e di semplice analisi si esagera a demonizzare e ostacolare il trasporto
privato. La rete stradale cantonale è nettamente sottodimensionata rispetto
alle attuali esigenze, ma non si perde occasione per ridurne ulteriormente la
capacità di trasporto con semafori, fermate bus ovunque, cancellando
preselezioni, riducendo il numero di posteggi, inserendo banchine e cunette ma
anche con tasse... E nonostante questo i numeri dei residenti che usano l’auto
e di chi può usare il mezzo pubblico si scostano di poco. È indispensabile aprire un vero dibattito
sulla mobilità e ben venga il referendum sulla tassa di collegamento. La situazione attuale è insoddisfacente per troppi.
I tempi della mobilità inaccettabili come lo è il maggiore inquinamento creato
da queste disfunzioni. I limiti della mobilità pubblica evidenti. La mobilità
non può essere affrontata con l’ottica di una o due legislature impregnate di
ideologia e arroganza. È una funzione troppo importante in un territorio. Il
benessere di un paese dipende dalla mobilità presente al suo interno e esterno.
Allora facciamo ordine. Guardiamo sia per quella pubblica sia per quella privata
quanto costa (ogni tipo di costo), come è finanziata o meglio chi finanzia cosa,
quanti, chi e quando (pensionati, la classe che lavora, gli studenti, il ceto
medio, i frontalieri...) la usano. Queste sono le informazioni necessarie per
poter fissare a lungo termine le priorità legate alla mobilità e non giocare sulla
pelle dei residenti. Il potenziamento della rete stradale è inevitabile.
Abbiamo raggiunto un ottimo livello con la rete ferroviaria grazie ad AlpTransit
ma poi il proseguo con l’offerta di mobilità pubblica su gomma è da soppesare.
Anche questa dipende e carica le capacità della rete stradale, con il grosso
difetto che quando devono trasportare lavoratori e studenti non ha capacità e
resta anche lei ferma nel traffico e un’ora dopo i bus girano mezzo vuoti e impattano
la mobilità privata che potrebbe essere maggiormente fluida. Bisogna vigilare
per non finire di fare dei veri disastri di inefficienza e sperpero di risorse.
Impariamo a dosare mobilità pubblica e privata senza troppa ideologia e con
cognizione di causa, ma soprattutto togliamoci dalla testa che l’auto i
ticinesi, il ceto medio, la usa per abitudine e non per necessità. Le famiglie sono
molto efficienti con le risorse e se a fine mese non ne hanno più si fermano. Lo
Stato anche se genera disfunzione può continuare a sbagliare, aumenta il debito
pubblico sulle spalle delle nuove generazioni e prende la scappatoia delle
tasse.
Cleto Ferrari, già Consigliere personale dell’On
Michele Barra
12.03.2024 Comunicato stampa dell'UDC Svizzera Non fatevi ingannare: il previsto trattato con l’UE significa la totale sottomissione d...